giovedì, agosto 02, 2012

Credulonia


E poi c'è quel fatto che quello italiano è un popolo di creduloni.
Se per anni ci siamo fatti irretire dalla brava Wanna Marchi che ci perculava a suon di scioglipancia con slogan straordinari come:

"sfido i grassi, sfido i ciccioni, sfido i cicciononi ad alzare la gamba come la alzo io. D'ACCORDO?" (ma dico davvero, io vorrei vederli in faccia, quelli che si spalmavano quell'olio di balena putrefatta sulle loro tumide pance) 

fino ad arrivare alle magie, e le profezie del maestro Do Nascimiento: truffe perpetrate ai danni di poveri italiani sprovveduti, forse convinti che si trattasse di un parente del fuoriclasse brasiliano. Si sa, dove c'è aria di calcio, i soldi escono più facilmente dal portafogli.
Quanti esseri bislacchi hanno popolato i nostri schermi? Maghi, chiromanti, cartomanti, untori, unti e unticci, persino cabarettisti: il mago gabriel che i più nostalgici ricorderanno per le caratteristiche magiche "dell'upupa, un frutto stupentamente pello e suplime".
Siamo dei creduloni, ecco cosa, e senza possibilità di redenzione. 
Persino io, una calda domenica di luglio, immerso nel bellissimo parco del Retiro a Madrid, ho allungato l'occhio verso la cartomante Ana, che mi ha a sua volta fulminato con gli occhi. 
E mi son seduto, forse un po' per curiosità, forse per noia. 
Fatto sta che quando mi ha chiesto di alzare il mazzo e di pensare intensamente alla donna che amo, io per spirito di contraddizione ho pensato al mio primo amore, una compagnetta delle medie che mi ha spezzato il cuore. 
Mi baciò durante la ricreazione, tra una pizzetta ed un panino al latte con nutella (riguardando oggi l'alimentazione d'allora, capisco perché il mio colon non smetta mai di urlare) e dopo neanche un'ora l'ho trovata a baciarsi con quello stronzo della seconda A, che veniva sempre con capi firmati e quell'aria spocchiosa. 
Lui e il suo jeans Lee, ricordo con precisione che subito dopo gli dissi, "lo so che preferisci averlo Lee". Ovviamente fui picchiato per questo. E la compagnetta non ne volle più sapere di me.
Insomma la mitica Ana mi disse, con un italiano spagnoleggiante, di aver visto nelle carte una grandissima storia d'amore, sofferta e piena d'insidie. E finita in tragedia. Ma aggiunse con aria di forte speranza  "io miro un riconjunjimento fra vosotros, la vuestra storia habrà un lieto fine". 
Ed ecco che io rido dentro, tantissimo, di gusto, mentre lei mi molla il suo numero di telefono pregandomi di chiamarla, come avevano già fatto in tantissimi, tutti quelli per cui la profezia s'era avverata. 
Le mollo una decina di euro, d'altronde si trattava di una chiacchierata di un'ora, meglio di un film chick-flick, e poi alla fine questo film parla di me, ed ha pure un lieto fine ed io vado via ancora ridendo.
E quindi, lo ridico, ci sono caduto anche io, e forse è vero, ci meritiamo i Maya e la fine del mondo nel 2012.
Che poi io me l'immagino con un'invasione aliena, che culmina il 21 dicembre con una partita di pallone. Che partita possa essere, quella che si sa già da millenni chi è che va a perdere, questo mi sfugge. Moggi, al confronto, sarebbe considerato un dilettante. 
Per l'occasione viene persino riesumato l'ormai pensionato Bruno Pizzul, che nonostante i bookmaker diano la terra vincente 1000 a 1, è allegro come mai, forse anche grazie ad un anonimo bottiglione da cui tira su con una cannuccia della sospetta sostanza rossastra durante le brevi interruzioni di gioco. 
La partita finisce incredibilmente in parità, su uno spento 0 a 0. La formazione terrestre formata dai migliori calciatori della terra e da alcuni VIP imboscatisi grazie alle solite spintarelle, tipiche del modulo all'italiana.
E Pizzul che chiosa "Eeeeeeeee, è dura decretare un vincitore con la lotteria dei rigori" mentre segnano tutti i terrestri: Cristiano Ronaldo, Messi, George Clooney e il maestro Bigazzi, mentre i Maya han fatto altrettanto con Akul-Anab I, Newal, Sik'kuk e Ca'Tsim terzo.
"Ora il rigore decisivo sui piedi di Sarkozy. Sarkozy. Sarkozy. E LA PALLA S'INFRANGE SUL PALO". Silenzio nella tribuna dei terrestri. Giocatori terresti affranti, in lacrime. 
I Maya invadono la terra. 
Io esco di casa con la foga di chi corre a cercare riparo altrove, in un qualunque altrove, e SBAM, finisco contro una ragazza bellissima. La guardo, e riconosco in lei il mio primo amore delle medie che tra le lacrime mi dice "io non ho mai smesso di amarti. Quell'altro è stata un errore tremendo. Mi ha  soggiogata col suo vestire attillato, e davvero preferiva averlo Lee!". Così ci baciamo, mentre una coppia di Maya passati da lì (i Maya a quel punto proliferano un po' come le sorelle Carlucci) ci dividono, e ci dicono che in pochi minuti il pianeta deflagrerà.
E così, mentre io le lancio l'ultimo sguardo e lei mi saluta romanticamente con la mano alzata, io sento una forte pace interiore e infine compongo il numero di Ana, convinto di doverla ringraziare col mio pessimo spagnolo italianeggiante.
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