domenica, gennaio 29, 2012

(Dis)appunti di viaggio


Ed anche io rientro nella categoria dei grandi viaggiatori. 
E' di qualche giorno fa il mio ultimo repulisti da bigliettini d'aereo. Parecchie centinaia, sembravano una massa di coriandoli brandizzata Alitalia, Lufthansa, e poi Windjet, AirMalta, EasyJet e VolaColombaBiancaVolaAirlines. Si viaggia per lavoro, tanto, si viaggia per piacere, un po' meno, ci si sente un po' nel migliore dei casi come un George Clooney, spocchioso e a testa alta in "Up in the Air", o nel peggiore dei casi con la schizofrenia di Ed Norton in "Fight Club". Ma c'è quasi sempre qualcosa da rimarcare o che valga la pena di essere raccontato. Non so, come quando mi fermarono in Spagna, al rientro verso la Sicilia dicendomi "mi spiace lei andrà in overbooking, perché l'aereo è in sovrappeso". "E gli faccia fare la dieta" sbotto io, costretto a terra. Magro per come sono, mi sono sentito preso in giro ed ho tentato di imbarcarmi lo stesso, venendo fermato da un' hostess che in un spagnolo misto ad un italiano stentato mi dice "lo siento per l'overbooko, la inviaremo en italia con due otri aeri". Ed è dentro di me che penso che quell'overbuco gliel'avrei voluto produrre io, poi ho ricordato di avere uno stile, e accettato delle scuse ed un paio di banconote.
O ancor peggio un recentissimo viaggio in Germania. Qui ci vuole una precisazione assolutamente d'obbligo: l'acqua in Germania è potabile, si beve dai rubinetti, e se ci si azzarda a prenderla al ristorante ti costa più della benzina nella pompa sotto casa, quella che dopo lo sciopero dei trasportatori si è trovata al prezzo base,le accise volute dallo stato, ed anche un overbuco clamoroso che ha portato il prezzo al litro ad equiparare quello di un Cabernet Sauvignon IGT del 2004. Ma non divaghiamo, parlavamo del prezzo dell'acqua e del fatto che si dovrebbe seguire il consiglio di prenderne dal rubinetto, ma il fatto è che non ci si può davvero presentare al ristorante la sera con l'acqua del rubinetto, sarebbe sinceramente poco elegante.
Così al massimo, se per questione di principio non si vuole regalare quegli euro in più per una bottiglietta d'acqua da 25 centilitri, perché alla fine, magari consumi 10-15 euro di cibo, e ti secca regalargliene altrettanti per l'acqua, allora ordini giusto la prima bottiglietta con la volontà di non andare oltre.
Poi arriva una cameriera graziosa e con un sorriso larghissimo, che sgambetta graziosamente per il tavolo, sempre con sobrietà tedesca e dopo aver preso la comanda porta la bottiglietta d'acqua ed uno strano contenitore multicolor.
La ragazza, con una gentilezza che ti scioglie ti spiega che in quel contenitore stanno tre tipi di sali provenienti dalle hawaii, sali gustosi e speciali a grani grossi che vanno sciolti nell'olio e accompagnati col pane.
E tra un sorriso grande, la promessa che il sale nero stimola le qualità intellettive, quello rosso quelle erotiche, quello verde l'odio per i padani leghisti; e poi il fatto che mi dà un via libera alla scarpetta al ristorante, che è un invito a nozze e poi ancora un po' ammicca con fare sexy ma sobrio, insomma, io non le so dire di no.
Insomma, mangio pane olio e sale. Ed il sale, indovinate un po', sa proprio di sale. Dopo due minuti ho già fatto fuori la bottiglietta da 25, la cameriera arriva con la carne ed un attrezzo micidiale che altro non è che un macinapepe. Non so, sarà che ho già una sete madornale, ma io vedo un macinapepe di almeno due metri di lunghezza e la cameriera scodinzolante che distribuisce il pepe sulla carne con fare sexy, ma sobrio. "Vuole dell'acqua mi dice?". Ed io stoico le dico "no, va bene così".
E così quella carne, buonissima la metto giù, ed è ottima, salata e pepata al punto giusto.
Ed è a questo punto che comincio ad avere le visioni, intorno a me scompaiono i tavoli e compare una distesa sabbiosa con sole a mezzodì e l'orizzonte distorto dall'arsura cocente.
Bocca impastata, solo dune, niente oasi o cammelli all'orizzonte.
Sono al limite, alzo il braccio sperando che la cameriera mi veda, ed io faccio il gesto di indicare la bottiglia d'acqua vuota, non so a chi perché ho la vista appannata. 
Ed eccola arrivare, come un miraggio del deserto lei, sexy ma sobria, con in mano quella minuscola bottiglietta di 25 centilitri che se lei mi dicesse "ok, ora mi spoglio e puoi farmi quello che vuoi" io la spingerei via prendendole la bottiglietta e dicendo che la vita è questione di priorità.
Lei va via, con questo sorriso a 120 denti stampato in faccia e mentre bevo, di là, dalla cucina sento un esultare clamoroso delle cameriere, del cuoco e di qualcun altro che passava di là, stappando probabilmente un Cabernet Sauvignon IGT del 2004. 
Le cameriere hanno vinto ancora una volta, l'Italia sconfitta fuori casa dalla Germania. Però è stato un incontro divertente.
Capite perché amo viaggiare? 
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