mercoledì, settembre 18, 2013

De Adulescentia Pornographica (Post Porno - Part V)


Non si stava meglio quando si stava peggio, ma di certo nell'era pre-internet c'era tutto un altro fascino. I giovani d'oggi sono quelli della generazione "YouPorn", una generazione talmente rapida che, se chiedi in giro, considera YouPorn già parte del passato. 
I siti XXX-Rated crescono in maniera sconsiderata, persino Yahoo Answer che è ritenuta la madre, se non addirittura la MILF di ogni sapere, su questa domanda si trova in difficoltà.
Alla richiesta "Quanti siti porno esistono?" un esperto maximo ha dato come risposta "troppi", che ci dà una misura abbastanza precisa del mercato a luci rosse presente in rete.
Divagando e facendo il solito balzo a ritroso nelle gioventù dense di occhiaie di chi ha vissuto la propria adolescenza a cavallo tra gli anni 80 ed i 90, si scopre che il reperimento, tanto per cominciare, era molto più complesso. Volendo semplificare, tra i giovani d'allora si avevano due differenti metodi di approccio al "mercato". 
Il primo più avventuroso: si rischiava da soli per il bene di una comunità brufolosa ed ormonale e ci si organizzava per comprare i mitici giornaletti in edicola. Proprio quei giornaletti nei quali le immagini erano abbinate a testi e battute imbarazzanti, e che ripetuti durante notti di fuoco avrebbero provocato la disattivazione totale degli organi genitali, modello chiusura lampo, delle nostre giovani partner. Si veniva sorteggiati per andarli a comprare e poi osservati dal plotone come dei veri eroi in missione, con la paura costante che l'edicolante potesse a un certo punto richiederci un documento che dimostrasse la nostra maggiore età. Un comportamento comprensibile nella vendita di alcolici, quelli magari sì avrebbero potuto farci del male in un loro uso improprio, i giornaletti ci avrebbero al massimo causato una più o meno pronunciata dissimmetria tra gli avambracci. Una volta risolta la questione dell'acquisto li si disseminava in posti strategici, magari all'interno dei nostri condomìni, per una fruizione e condivisione modello "social 0.5"

Il secondo approccio era molto più prudente e prevedeva un'osservazione attenta dei contenuti che la tv d'allora riusciva a donarci. E diciamocelo, i primi tentativi erano piuttosto maldestri.
Credo che nessun trentenne/quarantenne si sia perso le ragazze di "Colpo Grosso", che viste da un giovane adolescente d'oggi potrebbero al massimo suscitare qualche compassionevole pacca sulla spalla e sarcastici riferimenti a infanzie difficili. Parliamo sempre di chi oggi è abituato a navigare tra categorie che prevedono nomi esotici come "Chubby", "Bondage", "Threesome", "Fisting", discipline nelle quali si possono trovare contemporaneamente animali, vegetali e oggetti costruiti con materiali ecosostenibili, tutti accuratamente incastrati in coreografie circensi con uomini, nani, donne incinte, she-male, he-female, bisessuali, pansessuali, pen di stelle, gocciole di sostanzole non ben identificatole, e chi più ne ha più ne metta. Sempre con rispetto parlando.
Qualche occasionale tettina di una ragazza "Cin Cin" scenderebbe oggi giù come acqua fresca, anche se immagino che un remix della loro canzone d'accompagnamento potrebbe diventare con facilità un tormentone estivo di gran presa.
Nell'evoluzione televisiva degli anni a seguire si sarebbero trovati film piuttosto interessanti, ovviamente in fasce protette: c'erano già i porno, ma per renderci felici ci sarebbe bastata la sensualità e pochi minuti (o secondi, per alcuni) di capolavori erotici come "Emmanuelle" ed i suoi plurimi sequel (che farebbero arrossire per continuità seriale gli altrettanto innumerevoli seguiti di "The Saw", titolo non tradotto letteralmente per evitare giustappunto equivoci di natura onanistica). O ancora i telefoni erotici, gli stessi che procurarono ai più ingenui d'allora un numero congruo di bollette milionarie ed una conoscenza assai approfondita della canzone "Je T'aime" della lasciva coppia Gainsbourg/Birkin.
Certo, le scuse da distribuire ai genitori per stare fino a tarda ora davanti alla Tv come "Stasera danno Fino alla Fine del Mondo di Wenders per i Bellissimi di Rete4", erano credibili quanto Sasha Grey in un convento di Clarisse, ancor peggio quando sentivi i passi di qualcuno in casa e ti ritrovavi a dover repentinamente cambiare canale atterrando su Marzullo, con tutte le conseguenze catastrofiche che l'azione avrebbe generato sul controllo del tuo corpo nel prosieguo della nottata. 
Per non parlare della storia di un carissimo e furbo amico, che per evitare di raccontare balle ai propri genitori registrava i suoi programmi favoriti della notte, per poi applicare ai VHS delle etichette verosimili come "Domenica In del 23/03". 
Era un'idea assai brillante e gliela invidiavo, almeno fin quando sua nonna non decise di guardare la puntata di Domenica In del 23 marzo.

Altro che generazione Youporn. 
Sospiro. Senza malizia, s'intende.
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