venerdì, dicembre 26, 2008

Consuntivo consunto

L'anno si appresta a terminare ed è giunta l'ora di fare un consuntivo, di mettere insieme i pezzi (o forse sarebbe meglio dire i cocci).
Prima di tutto ringrazio tutti coloro i quali si sono astenuti dal mandare i soliti SMS prestampati con auguri natalizi. E' stata la grandissima maggioranza e qualcosa significa (vedo due grosse motivazioni: la condizione di recessione generale ed i miei sarcastici messaggi di risposta, a causa dei quali credo di essere stato estromesso dalla rubrica di molti). Certo, c'è ancora il capodanno, e qualche straordinaria sorpresa potreste ancora riservarmela.

E' stato l'anno delle elezioni, la vittoria netta della destra e del suo leader onnipresente e onnicomprensivo. Ringrazio tutti i fautori di questa vittoria, senza cui non avremmo potuto avere momenti storici d'alto profilo come il cucù alla Merkel, le finte "pistolettate" durante le conferenze stampa o la frase di una sua famosa ministro che disse "tra Moretti e Boldi? Sicuramente Boldi, almeno lui fa ridere". Di lei eviteremo le già fatte, dette e stradette battute su presunte virtù oratorie e orali.
Ecco comunque quello che si rimprovererà al buon Prodi negli anni a venire: l'incapacità di gesti eclatanti, come per esempio fare le pernacchiette sotto le ascelle durante la presentazione di un nuovo governo.


E' stato l'anno della crisi finanziaria.
Banche che falliscono, azionisti in lacrime, licenziamenti di massa, cassa integrazione e quant'altro.
Uno scenario apocalittico, in cui l'italia sembra soffrirà maggiormente con l'anno nuovo.
Intanto il messaggio è stato chiaro. Se avete ricevuto dallo stato 200 € in più, per salvare l'economia ne dovrete spendere almeno tre volte tanto, diversificando tra svariati possibili articoli: canne da pesca, chirurgia estetica, salumi, vibratori, kiwi e uova di lompo.

E' stato l'anno della patata. Non commento ulteriormente per non essere attaccato da femministe incallite.

E' stato l'anno di Barack Obama.
Non ha ancora cominciato a governare, ma già ne sono state dette di tutti i colori (Silvio avrebbe sfruttato questa frase per una delle sue storiche battute). Nel clima di generale euforia per quello che sembra dia l'inizio ad un cambio epocale, in televisione, nel telegiornale di stato della prima rete, si discute se sia davvero lui il presidente più sexy della storia.
Alla straordinaria novità di un presidente finalmente di colore, Michael Jackson si è brutalmente mangiato le mani (o quel poco che ne restava).

E' stato l'anno del networking sociale in Italia.
"Che fai stasera?"
"Stasera socializzo!"
"Cool! E dove vai?"
"A casa, comodamente nel mio letto"
A seguito di questo scambio di battute abbiamo sicuramente pensato che la nostra amica si sia data ad una carriera di prostituzione d'alto bordo.
In realtà stava collezionando su Facebook le figurine dei compagnetti dell'asilo e delle elementari, un paio di compagni di catechismo ed il primo fidanzatino con cui perse la verginità in un polveroso fienile dell'entroterra siculo.
E lì trovi di tutto: l'amico che si tacchina tutte le tue amiche, l'ex fidanzata andata via sbattendo la porta e giurando di non rivolgerti più la parola che ti richiede l'amicizia introdotta da un messaggino con uno smiley che sorride a 32 denti, gli esibizionisti che intasano i server con foto che partono dallo spermatozoo fino a "quella scattata dieci secondi fa così vedi le piccole rughette che mi sono spuntate nell'ultimo mese", l'amica che tagga tutto l'universo, compreso te in una foto in cui hai un occhio chiuso e dell'abbondante mocciolo che cola giù dal naso.

Ed a prescindere dalle immancabili facezie, tanti auguri a voi.
Sharing makes you Sexier!

mercoledì, agosto 27, 2008

Cosedanondire al Primo Appuntamento

Credo non sia il più originale degli argomenti, ma vale sempre la pena ricordare che il momento dell'approccio con l'uomoQualunque, alias Primo Appuntamento, è un momento delicatissimo, in cui le mosse false possono compromettere tutto.

Ovviamente non si tratta di regole generali, ma qualora vi venisse in mente di dire anche solo una delle frasi sotto riportate, sappiate che potreste andare incontro a grossi problemi.
Anche perchè c'è sempre almeno un pizzico di uomoQualunque, dietro ogni uomoNonQualunque.

- Torna indietro con le stazioni! Hai lasciato dietro l'ultimo singolo di Ramazzotti!

- Se ho in casa "il Gattopardo"? No, non possiedo animali.

- Ho sbagliato tutto nella vita. Non ne faccio una dritta. Persino le fette di pane imburrato mi cadono sempre dalla parte del burro. Sui piedi. Di mia madre.

- Dopo aver corso sotto casa, falciato l'erba nel prato e giocato coi miei cani, non ho avuto neanche il tempo di farmi una doccia.

- Maledetto herpes genitale. Non riesco neanche ad accavallare le gambe.

- Non vedo l'ora di diventare mamma, giochicchiare tutto il giorno con le cacche del mio bambino ed avere fianchi larghi e seni resi flaccidi dal parto.

- Adoro sentirmi a mio agio, senza le costrizioni e le imposizioni della società moderna [sganciando un peto tanto rumoroso quanto puzzolente]

- Sono una donna all'antica. Il sesso non esiste senza amore. L'amore non esiste senza matrimonio. Il matrimonio non esiste senza un buon conto in banca.

- Gli uomini sono tutti dei porci. ( Stranamente invece su "Le donne sono tutte puttane" l'uomoQualunque ha reazioni decisamente positive NdG)

- Non adoro tenere cose appartenenti a storie passate. L'unica cosa che ho del mio ex sono i suoi testicoli che conservo in formalina sul mio comodino.

Ovviamente e banalmente non inserito nel decalogo, considerate anche che un "NonTeLaDo" potrà ferire a tal punto l'uomoQualunque, da volervi immediatamente riaccompagnare a casa.
Non lo dite (e non pensatelo nemmeno, l'uomoQualunque ha dei ricettori biologici, in grado di percepire questo pensiero a distanza di chilometri).

Buon primo appuntamento.
Sharing makes you Sexier!

giovedì, luglio 10, 2008

Conigli (anzi gatti) per gli acquisti

Lo sviluppo dell'advertising all'interno delle nuove tecnologie è un argomento "hot". In special modo nel mondo mobile, poter riuscire a recapitare all'utente finale uno spot mirato su argomenti di suo interesse, è un'idea che fa gola a molte entità nella complessa catena alimentare che va ad approvvigionare service provider, studi pubblicitari e semplici intemediari.
Immaginiamoci una televisione che d'improvviso apprenda i tuoi gusti e ti spari in rapida sequenza: l'ultimo film del tuo regista preferito, un nuovo snack alla nocciola che tu adori ed uno spot di un' auto che ti fa cagare (e che però viene guidata dalla tua attrice preferita, e tu per una notte con lei compreresti pure la macchina ed il giorno dopo ti smerderesti col mondo intero dicendo che hai cambiato idea, ed ora la trovi "il 1200 più completo del mercato").
Con internet si può: in fondo noi usiamo internet, come è anche vero il viceversa. Noi siamo per internet i siti su cui navighiamo, quello che digitiamo, quello che ricerchiamo.
Google già da anni utilizza tecnologie di cui fruiscono milioni di utenze e aziende, basate su algoritmi intelligenti e funzionali.
Io devo però ammettere un mio problema. Ho un filtro visivo automatico e fisiologico per questi spot. E' come se tutto il sito fosse chiaro, mentre questi "google ads" invece fossero sfocati ed io non riuscissi a scorgerli.
Fosse per me i pubblicitari farebbero la fame. Eppure mi rendo conto, avendo lavorato per un po' in quest'ambito, (seppur nella parte tecnica) che è davvero castrante non fare mai neanche un click: è da una semplice pressione al tasto sinistro del mouse che si dà inizio al meccanismo di ricompense a catena che muovono in maniera silente il mercato pubblicitario sulla rete.
Diciamocela, mi sono sentito uno stronzo egoista.
Decido così di rimediare una buona volta, e dopo aver letto una mail sul mio account google personale, provo a soffermarmi sui consigli generati per magia dal motore intelligente.



Vediamo un po'. Per quanto riguarda il primo. Beh, potrei anche tornare a pedalare, erano tempi felici quelli. Una mountain bike nuova e pochi pensieri. E' il pensiero di dover arrivare in repubblica ceca che un po' mi attanaglia.
Ok, scendiamo giù. Questo sì che è appetibile, avrei sicuramente clickato se avessi avuto un gatto paralitico, o sordo, o cieco, o eunuco, o con sindrome maniaco depressiva, o nano (anche se facendo caso a quell' "e/o" mi sono intristito pensando a quel povero gatto immerso nelle sue urine ed incapace di spostarsi).
Vediamo nella sezione "more about..." cosa posso approfondire: vista così, con sguardo disattento, sembra tutto connesso all'amore: come scrivere lettere, come trovarlo...
Ma aspetta, santo cielo! L'occhio mi cade sulla trovata geniale: c'è Che Guevara in mezzo a cotanti apostrofi rosa!
E' come se andassi in videoteca, comprassi tre pellicole thriller, e arrivando infine alla cassa il tipo ti dicesse "se ti son piaciute quelle, amerai quest'altra", ammicandoti come un divo holliwoodiano e mostrandoti il dvd di "Mary Poppins".
Ok, per oggi ho dato e senza click (anche se quel gatto sfigato, lo confesso, mi ha tentato da morire).
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sabato, giugno 07, 2008

Perchè voto Spagna

*) Se dici "chewing gum" nessuno ti capisce (e poi "chicle" è infinitamente più semplice).
Probabilmente c'è un po' di pigrizia nell'apprendimento delle lingue, ma c'è soprattutto un rispetto profondo verso la propria, di lingua, unito ad un forte impegno nel preservarla il più possibile (non sentiremo mai cose del tipo "oh, oggi c'è stato un competence transfer deciso dal mio line manager, nell'ambito di un knowledge development sulla quadruple play").
E poi, onestamente, trovo abbastanza divertente sentire qualcosa come "We are in
E-Spain, and you have to E-start and E-stop the right E-script".
Datemi un altro chicle, per favore, giusto per cominciare a masticare un po' di spagnolo.

*) Nel parolacciario spagnolo i sensi dei vari organi genitali sono invertiti.
Mi piacerebbe importare in Italia ad esempio lo spagnolo "Che figa dici?", in sostituzione del vecchio ed abusato "Che cazzo dici?".
Ma credo che il nostro ministro delle pari opportunità si opporrebbe a tutta forza. Ed io non avrei nessuna possibilità, nè desiderio di oppormi.

*) Raffaella Carrà canta la sua celeberrima "Tanti auguri" dicendo "com'è bello far l'amore da trieste in giù".
In Spagna canta la stessa canzone con questo testo:
"para hacer bien el amor hay que venir al sur" (per fare bene l'amore devi venire al sud).
Per fortuna non esiste nessuna "Liga Norte".

*) Sto in un hotel chiamato Sancho, accanto ad una caffetteria che si chiama Don Chisciotte, e la password per la wi-fi è "Dulcinea"

*) "Atención, estación en curva. Al salir tengan cuidado para no introducir el pie entre coche y andén": è frase che si sente a piè sospinto, quando si viaggia in metro (una fermata su due) e che vuol dire "Attenzione, stazione in curva. Uscendo, fate attenzione a non porre il piede tra la vettura e il pavimento".
Lo spagnolo fa cool. Ho fatto gran colpo su una donna italiana, spacciando questo tormentone per una poesia di Garcia Lorca.

*) Era una calda estate di due anni fa, la prima volta che misi piede in terra madrilena. Ero in prossimità del marciapiede, e non avevo ancora invaso la striscia pedonale. Una macchina mi vede da lontano e frena con garbo e naturalezza, sino a fermarsi. Io attraverso la strada e ringrazio. Più che ringraziare mi scappello, sorrido, continuo a far gesti di riverenza: sono esterrefatto ed assolutamente non abituato a cotanta gentilezza dalle mie parti.

A distanza di due anni, immagino questo signore a tavola con la moglie, quella sera di due anni fa.
"Oggi c'era un pazzo che mentre attraversava la strada, ringraziava e gesticolava come un coglione" avrà detto lui.
"Bah, sarà stato italiano" avrà risposto la moglie, ritornando prontamente a mangiare.
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sabato, marzo 08, 2008

La matematica non sarà mai il mio mestiere

Ora, non è che io sia un grande amante di Antonello Venditti (anzi, diciamocelo pure, il concetto appena espresso è un vero eufemismo).
E diciamo pure che non riesco (nè voglio) trovare parole per definire i film che hanno per titolo frasi prese in prestito dalla celeberrima canzone del succitato Antonello.
"Notte prima degli esami" fu il magico capostipite.
Ieri ho scoperto che è in uscita (o è già uscito, poco importa) un film dal titolo "Questa notte è ancora nostra".
Ribadisco, non voglio esprimere in questa sede chiari giudizi di merito.
La prima reazione alla scoperta di questo nuovo film è stata legata al terrore che il buon Vaporidis potesse recitare fino ad anziana età su film che hanno titoli prelevati da quella canzone. Davvero, ho tremato al pensiero.
La notte di ieri, e tutti i sogni a seguito, sono stati un continuo susseguirsi di possibili trailer, conditi da un mio rigirarmi senza requie sul mio unapiazzaemezza.

"Quattro ragazzi con la chitarra e un pianoforte sulla spalla", con Vaporidis nei panni dell'incredibile hulk e gli spettatori verdi di rabbia (o di vergogna).

"Sulle tue cosce tese chiuse come le chiese", film di propaganda antiabortista, recitante il motto 'se non trombi, il problema non si pone' (non si pone nulla, invero).

"Le mie mani sul tuo seno, è fitto il tuo mistero", film erotico-thriller, dove Vaporidis riconosce l'assassina grazie ad una palpata decisiva.

"Come fanno le segretarie con gli occhiali a farsi sposare dagli avvocati?", neanche a dirlo un bel pornazzo, con Vaporidis nei panni di una segretaria con gli occhiali.

"Maturità ti avessi preso prima", biografia autorizzata di Nicolas Vaporidis

"Claudia non tremare, non ti posso far male", biografia non autorizzata di Pacciani

"Tuo padre sembra Dante e tuo fratello Ariosto", seguito culturale della famiglia Addams.

"La luna sembra strana sarà che non ti vedo da una settimana", film esistenziale di un giovane onanista, e della sua conseguente, drammatica cecità.

Ma mi son svegliato col sorriso in bocca su:
"Le bombe delle sei non fanno male", mirabolante seguito de "Il petomane", con enfasi sulle sue straordinarie imprese mattutine.

Giuro, quando uscirà, prenderò un biglietto in prima fila.
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