sabato, marzo 08, 2008

La matematica non sarà mai il mio mestiere

Ora, non è che io sia un grande amante di Antonello Venditti (anzi, diciamocelo pure, il concetto appena espresso è un vero eufemismo).
E diciamo pure che non riesco (nè voglio) trovare parole per definire i film che hanno per titolo frasi prese in prestito dalla celeberrima canzone del succitato Antonello.
"Notte prima degli esami" fu il magico capostipite.
Ieri ho scoperto che è in uscita (o è già uscito, poco importa) un film dal titolo "Questa notte è ancora nostra".
Ribadisco, non voglio esprimere in questa sede chiari giudizi di merito.
La prima reazione alla scoperta di questo nuovo film è stata legata al terrore che il buon Vaporidis potesse recitare fino ad anziana età su film che hanno titoli prelevati da quella canzone. Davvero, ho tremato al pensiero.
La notte di ieri, e tutti i sogni a seguito, sono stati un continuo susseguirsi di possibili trailer, conditi da un mio rigirarmi senza requie sul mio unapiazzaemezza.

"Quattro ragazzi con la chitarra e un pianoforte sulla spalla", con Vaporidis nei panni dell'incredibile hulk e gli spettatori verdi di rabbia (o di vergogna).

"Sulle tue cosce tese chiuse come le chiese", film di propaganda antiabortista, recitante il motto 'se non trombi, il problema non si pone' (non si pone nulla, invero).

"Le mie mani sul tuo seno, è fitto il tuo mistero", film erotico-thriller, dove Vaporidis riconosce l'assassina grazie ad una palpata decisiva.

"Come fanno le segretarie con gli occhiali a farsi sposare dagli avvocati?", neanche a dirlo un bel pornazzo, con Vaporidis nei panni di una segretaria con gli occhiali.

"Maturità ti avessi preso prima", biografia autorizzata di Nicolas Vaporidis

"Claudia non tremare, non ti posso far male", biografia non autorizzata di Pacciani

"Tuo padre sembra Dante e tuo fratello Ariosto", seguito culturale della famiglia Addams.

"La luna sembra strana sarà che non ti vedo da una settimana", film esistenziale di un giovane onanista, e della sua conseguente, drammatica cecità.

Ma mi son svegliato col sorriso in bocca su:
"Le bombe delle sei non fanno male", mirabolante seguito de "Il petomane", con enfasi sulle sue straordinarie imprese mattutine.

Giuro, quando uscirà, prenderò un biglietto in prima fila.
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