mercoledì, giugno 19, 2013

Scherza coi fanti e lascia stare donna e re


Mi manca tanto questo blog, davvero. Non scrivo dalla notte dei tempi, e non scrivere mi duole, almeno quanto il colon dopo un panino con: porchetta, formaggio, cipolla fresca, pomodori secchi, funghi piccanti, würstel, patatine, tomato e maionese.
Riparto da un post che parla di scherzi, e mi diletto con un viaggio a ritroso nel tempo.
Quand'ero un simpatico e baldo adolescente, insieme agli amici di allora si aveva il vizietto degli scherzi telefonici. Alcuni di questi giacciono ancora conservati in vecchi nastri, chiusi dentro una scatola con lucchetto, in un garage buio, protetti da qualche chilata di ragnatele. Sono quei cari vecchi nastri smagnetizzati, che forse a sentirli oggi ci regalerebbero una messa satanica in grado di evocare gli spiriti di Bin Laden, Saddam Hussein e Don Lurio. E ci mettiamo anche Giulio Andreotti, che anche post-mortem tira sempre.
Due erano le nostre coreografie preferite. 
La prima legata alla mia fissa di realizzare improbabili quiz telefonici durante i quali mi divertivo ad imitare la voce del compianto Mike Bongiorno. Non credo di essere mai riuscito a raccogliere una risposta da parte di queste signorine maleducate, che evidentemente non volevano né vincere i ricchi premi che mettevamo in palio, né tantomeno cadermi sull'uccello, da provette signore Longari.
Chi invece ci dava corda, era una categoria di natura "business": i cinema porno. Celebre rimase la telefonata ad uno dei più blasonati d'allora.
"Buonasera, mi scusi! Cosa trasmettete stasera?" - "Vergine calda"
"Ah, e tiepida non l'avete?" - "No, è calda"
"Neanche fredda?" - "Se le è detto che è calda, è calda"
Il nostro interlocutore ci riattaccò il telefono in faccia, irritato da morire, mentre noi avremmo desiderato approfondire oltre e scoprire se ve ne fossero di gelide, roventi, o, in ultima analisi, a temperatura ambiente.
Ovviamente non andammo alla proiezione, ma continuammo imperterriti a comporre i numeri di altri cinema, alla disperata ricerca di cassieri da cui farci mandare a quel paese. E ne trovammo, oh se ne trovammo.

Facendo un lungo balzo in avanti, un altro scherzo epico fu quello, stavolta da vittime, del primo giorno di università: si trattava della primissima lezione, erano le 8 del mattino, le matricole assiepate davanti all'università già dalle 6 per poter guadagnare i posti migliori (neanche vi fosse stata una proiezione di "Vergine Calda"). 
Insomma: arriva questo ragazzo che si spaccia per professore e ci consegna un questionario per verificare il nostro livello di preparazione generale con domande tra il banale ed il surreale (ricordo nitidamente "Cos'è un quark" e le sue tre risposte possibili "1. Verso di un animale geneticamente modificato", "2. Nota trasmissione televisiva" e "3. Particella bella", probabilmente la sorella nerd di Marcella Bella). Compilati i questionari, il presunto giovane assistente raccolse i fogli, dedicandosi poi con passione al momento più interessante dello scherzo. Li scorse rapidamente, soffermandosi su chi aveva dato risposte palesemente marchiane. E fece più o meno così: "Fabio Rossi, chi è?". Fabio Rossi alzava la mano. "Potrebbe alzarsi, cortesemente?". Fabio Rossi, si metteva in piedi. "Lei ha scritto che la formula chimica dell'acqua, a tutto l'universo nota come H2O, è invece C6H12O6. Conferma?". Fabio Rossi confermava dando al contempo vita ad un curioso fenomeno fisiologico, ossia assumere in viso le tonalità arancio aragosta e rosso pompeiano, che fino ad allora avevo considerato solo una  prerogativa del ragionier Fantozzi, come risultato della deglutizione di un tordo vivo. 
L'assistente era in realtà un laureando connivente col professore che avrebbe dovuto farci lezione.

L' ultimo scherzo che ricordo con molto affetto risale a qualche anno fa, escogitato insieme a dei colleghi, e grazie al quale abbiamo fatto credere ad uno di loro  di aver vinto una macchina sportiva ad un concorso online indetto da Alitalia. La mail, preparata con cura certosina, conteneva tutto ciò di cui c'era di bisogno: illustrazioni, logo, messaggio formale e codice vittoria da comunicare per l'assegnazione del prodotto. Dopo aver recapitato la mail malefica, cominciamo a scrutare la vittima di sottecchi, grazie al fatto di trovarci tutti insieme in un open space, finché cogliamo in lui un'espressione di stupore mista ad improvvisa eccitazione. Il nostro collega si recò immediatamente in bagno, dove maliziosamente pensammo si fosse chiuso per dar sfogo a pratiche osé ammazza-tensione. In realtà si rintanò lì dentro giusto il tempo di due telefonate, che immediatamente ci preoccupammo di origliare. La prima alla moglie alla quale spiegò in sintesi dell'inaspettata vittoria e che avrebbero potuto così eliminare quel vecchio catorcio che lei si ostinava ancora a guidare. La seconda ad Alitalia per dare il codice vincente all'operatore, insistere, poi insistere, quindi insistere ancora, smadonnare, infine rendersi conto che qualcosa, evidentemente, non andava. All'uscita del bagno ci fummo noi ad aspettarlo affettuosamente, un affetto che non ci esentò da un "Siete una manica di pezzi di merda". 
Ci vogliamo ancora bene, non ne abbiamo mai dubitato, a parte quel paio di volte in cui tentò di ucciderci con l'estintore dell'ufficio. 
Aggiungendo poi che stava semplicemente scherzando.
Sharing makes you Sexier!

3 commenti:

Margot ha detto...

Io avrei sicuramente cannato la domanda sull'acqua. ma anche quella sul quark.
fortunatamente, all'epoca, non feci la cazzata di iscrivermi dove invece hai osato tu.

bene, il post lo prendo come risposta. non male, come risposta.

Ghirigori ha detto...

Considera che le risposte su "quark" erano tutte e tre sbagliate. Che disdetta.
Se invece vuoi condividere la domanda che ha avuto il post come risposta, sei la benvenuta.

Margot ha detto...

perché, il quark non è una particella bella? :O che disdetta!!

male, ghirigori, molto male: non leggi neanche i commenti a post più vecchi :(
insomma, mi chiedevo se avessi trovato nuovi mezzi su cui veicolare i tuoi "scarabocchi".
la prossima volta comunicheremo rigorosamente tramite mail. in linguaggio binario, s'intende.