venerdì, febbraio 10, 2012

Aero(indis)porti

La pubblicità ci invade, le sue tecniche di persuasione occulte e meno occulte ci travolgono da ogni lato possibile, e non ne possiamo fare a meno. Ma badate bene, non perché creino dipendenza, ma perché in qualche caso semplicemente non possiamo sottrarcene. L'altro giorno in aeroporto, ho stabilito ad esempio un record personale di assoluto pregio. Chi è viaggiatore frequente sa che oltre alla "no fly zone" esiste la "no walk zone", la zona in cui non devi camminare, per non cadere nel gorgo infinito dell'acquisto coercitivo. Parlo dell'area "pubblicità vivente" dell'American Express. In breve: avvenenti e aggressive signorine provano a sobillare gli inermi viaggiatori a suon di offerte per poter propinare una carta american express, gratis il primo anno, ma che già al secondo anno ti leva pure le mutande. Orbene quel giorno di un paio di settimane fa le ragazze del banchetto di American Express erano quattro. Sì, proprio, uno, due, tre, quattro, e giuro non ci vedevo doppio, niente cognac o whisky, ero giusto reduce da una morigerata acqua tonica, bevuta in tutta fretta al baretto locale. E la mia disattenzione mi ha fatto dimenticare la "no walk zone", che di solito evito allungando la traiettoria e passando dietro ai banchi degli imbarchi suscitando le ire delle hostess di terra. La prima americanexpress-girl mi si para davanti, pare voglia fermarmi fisicamente, col suo petto prorompente dicendomi (no, non è il suo petto prorompente che parla, ma credo di aver risposto direttamente a lui) "qual è la sua compagnia di volo?" ed io ho dribblato dicendo "in genere viaggio solo". La seconda mi guarda e mi fa segno "vuole regalate 20,000 miglia?" ed io accelerando il passo e simulando un attacco d'asma improvviso "ma se già dopo 300 metri ho il fiatone". Le ultime due invece uniscono le braccia e formano una barriera umana "Venga con noi le facciamo vedere una cosa!". Insomma diventa una vera e propria partita di rugby dentro l'aeroporto, io con la palla (valigia) che tento di arrivare alla meta (gate) mentre gli avversari (le sirene arpie dell'American Express) tentano di buttarmi giù a suon di slogan. Con la gentile variante, che quando con abilità ed esperienza pluriennale sono riuscito a schivarle, il coro non si ammutolisce del tutto, ma le sirene puntano dritto al tuo complesso di colpa, e continui a sentirle da tergo: "avevo pensato di offrirle 3 trilioni di miglia, ma oramai è già andato via" "non sa cosa sta perdendo, con l'american express, dovunque vada, le donne le salteranno addosso come nespole". Nespole? Insomma, insistono in maniera pietosa, un po' come se a rugby, da dietro ti implorassero piagnucolanti "ti prego non fare quella meta! Sei un cattivone". Ma so già che oramai sono salvo, sorrido a testa bassa, perdurando nella mia disattenzione non noto una signorina dietro un cartello con un TRE gigante che appena le passo accanto mi dice "vuole navigare gratis per tre mesi?" Ma qui non rispondo, con la testa rutilante di battute sulla navigazione gratis, di certo un po' fuori luogo al momento. "Suvvia, abbiamo la chiavetta 3G più cool del mercato" insiste. Ed è a quel punto che gli occhi mi si iniettano di sangue e puntandole in maniera aggressiva una BIC le dico "Donna. E' arrivato l'arrotino". La formula è vincente, la ragazza alza le braccia e fischiettando mi dirigo con la mia palla/valigia, verso la meta/gate.
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