domenica, novembre 20, 2011

TeleScomunicazioni

Forse faccio anche io parte della categoria dei comunicatori ad ogni costo.
Da adolescente avevo la mania telefonica, decisamente peggiore di quella della ferilli in vasca da bagno che dice "quanto ce piace chiacchierare", ma sicuramente a fine telefonata avevo una pelle non rattrappita da surplus di ammollamento coatto.
E si parlava tanto dicevo, tanto che ad un certo punto arrivava matematicamente la famosa e terribile "urbana urgente" che si sovrapponeva alla nostra chiamata impedendoci persino di salutare l'interlocutore. E ci faceva paura, cominciavamo a pensare di tutto.
Ed invece era un'amica di mamma che per un'ora consecutiva ha bestemmiato nel tentativo di raggiungerla componendo il numero col disco rotante (che detta così fa molto Gig Robot d'acciaio) e che ti procurava dei calli alle dita, come neanche l'adolescenza sapeva procurarti.
Poi vi fu l'avvento dei telefonini, ed ad un certo punto, già maggiorenne, divenni possessore di uno di questi strambi oggetti. Era uno straordinario motorola 8700, che riguardandolo oggi mi fa venire solo da pensare ad un attacco alieno mal riuscito.
Questo telefono aveva due caratteristiche fondamentali:
1) Se ti cadeva su un piede, era pronto soccorso certo
2) Se non ti cadeva sul piede, la batteria gigante si staccava ed era da sola il triplo più grande di un telefonino attuale
Bei tempi quelli. Le tariffe alte ci facevano spaventare, così centellinavamo il tempo, ma quando lo usavamo ci sentivamo veramente fighi, anche se il 90% delle volte lo usavamo da casa. Almeno si faceva un po' di attività fisica indoor.
Poi arrivò internet ed ancora una volta ci cambiò la vita. Nelle cosiddette IRC, Internet Relay Chat si perdevano ore a parlare con sconosciuti e sconosciute.
Semplicemente si sceglieva un soprannome (gettonassimo l'anno di provenienza alla fine di una parola improbabile mollusco84, algida75, artrosi19 e così via) e si cominciava a chiacchierare "virtualmente".
E là si fantastica tanto, ci si emoziona, si gioca alla logica del completamento.
La immagini bella, alta, dalla voce sexy ed affascinante. Ci spendi ore insieme, con gli occhi gonfi e rossi nel silenzio della stanza.
La incontri, ed ha la barba, una voce da tenore e ci fermiamo lì per non scoprire altri attributi compromettenti. Insomma il più delle volte capita di raccontare la tua vita a chi normalmente non diresti neanche l'iniziale del tuo nome.
Ma da lì a qualche anno impari a capire e discernere le truffe, comportamenti impropri, psicologie al limite dello psichiatrico.
Fin quando arrivano i social network ed anche le cosiddette mail di scam. Una stupenda finta donna russa mi manda un email in privato e lo fa con un italiano tradotto dall'inglese con un Google Translate dell'ultim'ora, ed è così divertente che creo un account mail fasullo apposta e comincio a scriverle.
Una sola parola "Ehi!"
E lei risponde con una mail da 7 fogli A4, con pezzi di vero pregio come:
"Sono lieto che ho avuto il tuo risposto. Mi piace che hai deciso di rispondere a me, e quindi ha cominciato a datare. "
oppure "Spero che un giorno sara in grado di abbracciare il vostro partner e dirgli amo. Spero che un giorno saro in grado di guardare il vostro bambino comelui era la prima volta dira mamma o papa. Quando si prende il primo passo". Ha un po' il sapore di Quelo.

Emozione pura. Magari un giorno ve ne scriverò ancora, ora vi basti sapere che lei mi scriveva lettere chilometriche, ed io rispondevo a ciascuna di esse con una sola parola, variabile, affinché il nostro idillio non finisse mai. Mail enorme sua -> Le rispondo "ottimo" Altra mail enorme -> Le rispondo "alluce". E poi via via "sempiterno", "latrato" e "bua".
Finché sulla mia parola "gonadi", mi scrive l'ennesima lunghissima mail dove campeggiano le parole "ti amo". E la nostra conversazione finisce là perché capisco che vuole solo il mio corpo.

Insomma, non smettiamo mai di comunicare ed ancora sul muro di Facebook, vedo quanta voglia ci sia in giro. Dall' utile ed interessante messaggio "ho appena scacciato quel fastidiosissimo brufolo" al simpatico "non vorrei mai diventare "amministratore di condom mini" a frasi poetiche come "si sta come d'autunno, al governo, Berlusconi".

Finisco sempre per meravigliarmi, potenza della comunicazione.
Sharing makes you Sexier!

1 commento:

erbematte ha detto...

Non potresti lanciare una rubrica, la rubrica del lunedì? una sorta di newsletter per rendere il rientro più gradevole? Saluti alla russa.
raffaela