giovedì, agosto 16, 2012

Tre modi per avere tanti follower di twitter ed essere cool in modo indecente


Stiamo parlando di uno dei temi più bollenti per chi ha un po' di esperienza in ambito di social media. Oggi puoi essere fico quanto vuoi, ma se non hai un account twitter ed un vasto seguito, non sei nessuno. Potresti essere un maestro di wind surf, possedere un fisico oltremodo scolpito, una laurea con master MBA incorporato, ed una villa sul mare a Villasimius, ma la donna che hai puntato potrebbe preferire le occhiaie (dietro gli occhiali) di un gobbuto nerd che ha dalla sua un popolo di 50,000 folloua che seguono i suoi deliri geek.
Puoi giocar pulito e seguire i consigli che trovi scritti, riscritti e copincollati su una vasta quantità di blog, book, e-book, e-zine (che il maledetto correttore automatico mi trasforma automaticamente in ben più appetibili e-zinne, ma questa è un'altra storia che un giorno, forse, vi racconterò). Si tratterebbe dunque di scrivere argomenti rilevanti ad un pubblico affezionato, interagire molto, aggiungere persone che abbiano interessi comuni, esercitare un uso intelligente dei re-tweet e così via. 
Ma questa è la solita pappa, ed io son qui per mostrarvi delle insight alternative in modo da dare un boost deciso alla vostra vita online ed offline.

1) Comprateli a mazzi: ci sono tanti siti che forniscono, previo congruo pagamento, questa tipologia di servizio, a tagli dal numero crescente: 500, 1000, 2000, 5000, 10,000, 50,000, e così proporzionalmente via.
Un giorno ti svegli ed anziché avere 32 follower ne hai 100,032. 
Alcuni obietteranno che questo è proprio il periodo delle polemiche sulla compravendita dei follower: "Beppe Grillo c'ha i follower falsi", "Di Pietro non solo c'ha i follower falsi, ma la mattina c'ha una sveglia dove un coro di finti followers lo elogia applaudendo fragorosamente" e così via. 
La realtà è che bisogna trovare pusher che sappiano il fatto loro, e che certifichino che i follower siano reali, profumino, rispondano al riflesso patellare (gamba che si allunga al colpetto dato alla rotula) e che alla domanda "Credi nella metempsicosi?" non rispondano con "Hi sweetheart, I'm cindy and I'm so weeeeet ;-PP".

2) Create finti profili come se non ci fosse domani. Il lavoro va fatto in maniera certosina ed ogni profilo deve essere verosimile, ed inutile dirlo -dovete amarli tutti come foste voi stessi-. Diciamo che ne create 500, tutti rigorosamente a mano per eludere gli infernali captcha, e ciascuno con la proprio foto profilo, interessi, idiosincrasie, blog personali, e foto di sandali abbandonati sulla sabbia, con effetto seppia di instagram.
E poi, nella sagra del volemose bene, tutti devono aggiungere tutti e cominciare ad interagire in maniera sfrenata.
Alcuni, per interessi divergenti, devono essere pronti allo scontro, a litigare.
Altri ad innamorarsi, alle volte riamati, altre volte odiati, spesso e volentieri re-twittati. 
Tu invece, devi essere pronto ad un percorso d'analisi, parlando con il tuo psicologo delle varie sfaccettature delle personalità che hai creato, e di come Giulio e Alberto siano venuti alle mani virtuali, culminate con un calcio virtuale sulle palle virtuali di Alberto che poi si è disiscritto da Twitter facendo diminuire il numero di follower di Giulio che è poi entrato in depressione. 
A seguire, dopo il supporto psicologico, siate pronti anche a quello psichiatrico quando giurerete che Giulio si è materializzato a casa vostra per darvi un vero calcio sui vostri veri coglioni.

3) Cercateli porta a porta. Decine di migliaia di venditori di Folletto, Bimby, pentole Imco, e divinità varie ed eventuali, non possono essersi tutti sbagliati.
Chiaramente dovrete imparare dai venditori e dalle loro tecniche, e non fare subito di testa vostra.
Non citofonate a nessuno dicendo "Il mio account è @godomanontroppo, potresti gentilmente addarmi, visto che ho un disperato bisogno di avere un sacco di follower?".
Anche perché, ad esempio, nessun testimone di Geova che si rispetti approccerebbe mai qualcuno al citofono dicendo "Buongiorno, alla fine di questa frase lei crederà fermamente nella nostra dottrina e nel nostro sempreottimoDio".
Quindi prendetela alla larga e dite "ho degli allegri cinguettii da farle sentire" e da lì, se vi faranno mai entrare e non avranno lanciato giù dell'acqua bollente (evitare ore pasti) voi andate giù col vostro miglior repertorio da max 160 caratteri (persino cantando, se dotati di facoltà canore) con cose come "può darsi che non sappia cosa dico, scegliendo te, mia nonna, per amico" oppure "when i find myself in times of trouble, Bloody Mary comes to me". Ed a quel punto è fatta, sarete nel loro cuore e vi adderanno.
I più arditi ed amanti del fai-da-te invece adocchieranno nei saloni i pc dei malcapitati e con la scusa di un caffè, si precipiteranno ad aggiungersi in un attimo di distrazione del padrone di casa (di difficile attuazione, in alternativa al caffè, la solita scusa del "dietro di te, una scimmia a tre teste!" ).

Et voilà, il gioco è fatto. Ovviamente potete utilizzarli in combinazione così da raggiungere risultati altrimenti insperati. 
Non c'è bisogno che mi ringraziate né che diciate in giro che sono stato io a consigliarveli, la modestia e l'odio verso le carceri e/o gli ospedali m'impongono di sottrarmi all'eccessiva referenzialità.

Questo post è stato prodotto da un bot satirico, talmente umano da sembrare finto. Tale @altri2menti.
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giovedì, agosto 02, 2012

Credulonia


E poi c'è quel fatto che quello italiano è un popolo di creduloni.
Se per anni ci siamo fatti irretire dalla brava Wanna Marchi che ci perculava a suon di scioglipancia con slogan straordinari come:

"sfido i grassi, sfido i ciccioni, sfido i cicciononi ad alzare la gamba come la alzo io. D'ACCORDO?" (ma dico davvero, io vorrei vederli in faccia, quelli che si spalmavano quell'olio di balena putrefatta sulle loro tumide pance) 

fino ad arrivare alle magie, e le profezie del maestro Do Nascimiento: truffe perpetrate ai danni di poveri italiani sprovveduti, forse convinti che si trattasse di un parente del fuoriclasse brasiliano. Si sa, dove c'è aria di calcio, i soldi escono più facilmente dal portafogli.
Quanti esseri bislacchi hanno popolato i nostri schermi? Maghi, chiromanti, cartomanti, untori, unti e unticci, persino cabarettisti: il mago gabriel che i più nostalgici ricorderanno per le caratteristiche magiche "dell'upupa, un frutto stupentamente pello e suplime".
Siamo dei creduloni, ecco cosa, e senza possibilità di redenzione. 
Persino io, una calda domenica di luglio, immerso nel bellissimo parco del Retiro a Madrid, ho allungato l'occhio verso la cartomante Ana, che mi ha a sua volta fulminato con gli occhi. 
E mi son seduto, forse un po' per curiosità, forse per noia. 
Fatto sta che quando mi ha chiesto di alzare il mazzo e di pensare intensamente alla donna che amo, io per spirito di contraddizione ho pensato al mio primo amore, una compagnetta delle medie che mi ha spezzato il cuore. 
Mi baciò durante la ricreazione, tra una pizzetta ed un panino al latte con nutella (riguardando oggi l'alimentazione d'allora, capisco perché il mio colon non smetta mai di urlare) e dopo neanche un'ora l'ho trovata a baciarsi con quello stronzo della seconda A, che veniva sempre con capi firmati e quell'aria spocchiosa. 
Lui e il suo jeans Lee, ricordo con precisione che subito dopo gli dissi, "lo so che preferisci averlo Lee". Ovviamente fui picchiato per questo. E la compagnetta non ne volle più sapere di me.
Insomma la mitica Ana mi disse, con un italiano spagnoleggiante, di aver visto nelle carte una grandissima storia d'amore, sofferta e piena d'insidie. E finita in tragedia. Ma aggiunse con aria di forte speranza  "io miro un riconjunjimento fra vosotros, la vuestra storia habrà un lieto fine". 
Ed ecco che io rido dentro, tantissimo, di gusto, mentre lei mi molla il suo numero di telefono pregandomi di chiamarla, come avevano già fatto in tantissimi, tutti quelli per cui la profezia s'era avverata. 
Le mollo una decina di euro, d'altronde si trattava di una chiacchierata di un'ora, meglio di un film chick-flick, e poi alla fine questo film parla di me, ed ha pure un lieto fine ed io vado via ancora ridendo.
E quindi, lo ridico, ci sono caduto anche io, e forse è vero, ci meritiamo i Maya e la fine del mondo nel 2012.
Che poi io me l'immagino con un'invasione aliena, che culmina il 21 dicembre con una partita di pallone. Che partita possa essere, quella che si sa già da millenni chi è che va a perdere, questo mi sfugge. Moggi, al confronto, sarebbe considerato un dilettante. 
Per l'occasione viene persino riesumato l'ormai pensionato Bruno Pizzul, che nonostante i bookmaker diano la terra vincente 1000 a 1, è allegro come mai, forse anche grazie ad un anonimo bottiglione da cui tira su con una cannuccia della sospetta sostanza rossastra durante le brevi interruzioni di gioco. 
La partita finisce incredibilmente in parità, su uno spento 0 a 0. La formazione terrestre formata dai migliori calciatori della terra e da alcuni VIP imboscatisi grazie alle solite spintarelle, tipiche del modulo all'italiana.
E Pizzul che chiosa "Eeeeeeeee, è dura decretare un vincitore con la lotteria dei rigori" mentre segnano tutti i terrestri: Cristiano Ronaldo, Messi, George Clooney e il maestro Bigazzi, mentre i Maya han fatto altrettanto con Akul-Anab I, Newal, Sik'kuk e Ca'Tsim terzo.
"Ora il rigore decisivo sui piedi di Sarkozy. Sarkozy. Sarkozy. E LA PALLA S'INFRANGE SUL PALO". Silenzio nella tribuna dei terrestri. Giocatori terresti affranti, in lacrime. 
I Maya invadono la terra. 
Io esco di casa con la foga di chi corre a cercare riparo altrove, in un qualunque altrove, e SBAM, finisco contro una ragazza bellissima. La guardo, e riconosco in lei il mio primo amore delle medie che tra le lacrime mi dice "io non ho mai smesso di amarti. Quell'altro è stata un errore tremendo. Mi ha  soggiogata col suo vestire attillato, e davvero preferiva averlo Lee!". Così ci baciamo, mentre una coppia di Maya passati da lì (i Maya a quel punto proliferano un po' come le sorelle Carlucci) ci dividono, e ci dicono che in pochi minuti il pianeta deflagrerà.
E così, mentre io le lancio l'ultimo sguardo e lei mi saluta romanticamente con la mano alzata, io sento una forte pace interiore e infine compongo il numero di Ana, convinto di doverla ringraziare col mio pessimo spagnolo italianeggiante.
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