sabato, gennaio 24, 2009

La favola di Edema ed Avo

Quando Dio creò il mondo, decise che esso era piuttosto monotono.
Che sarebbe stato importante che vi fosse qualcuno in grado di commettere minchiate, per farlo ridere nelle domeniche, giorno nel quale notoriamente si riposava.
Fu così che prese una pallottola di fango ed acque reflue e creò Edema. Purtroppo la pallottola gli sfuggì di mano ed Edema venne fuori con un numero considerevole di liquidi interstiziali in corpo.
Dopodichè pensò che Edema ed il suo gonfiore liquido, da soli erano sprecati.
Memore di tutte le sit-com americane che aveva visionato, il buon Dio aveva coniato un brillante detto: "non c'è comico senza spalla". Sicchè prese Edema, le sfilò la spalla e così creò Avo.
"Per MeStesso! L'ho appena creato ed è già vecchio, dovrò esercitarmi maggiormente", disse Dio tra Dio e Dio.
Dopodichè prese queste due simpatiche personcine e le pose in una location che all'AltissimoPurissimoLevissimo parve la migliore di tutte: una grande casa vuota.
"Ecco: questa è la vostra casa. Tutto vi è consentito, meno che accendere la televisione. Accendendola perderete immediatamente il diritto di stare in quest'abitazione accogliente e pluriaccessoriata! E se avete qualcosa da dirmi, nell'ultima stanza a sinistra troverete il Confessionale tramite il quale potrete parlarmi liberamente. Mentre l'ultima a destra è ovviamente il bagno"
I due esplorarono casa e scoprirono una serie di meravigliose meraviglie.
La cucina aveva un frigo di 8 metri per 5 strabordante di ogni bene gastroalimentare. Il bagno aveva un wc dotato di servizio bidet incorporato e maschera di bellezza ano-rettale post-defecazione. Poi c'era una sala divertimenti con un tavolo da biliardo, una piscina e persino un campetto da calcio cinque contro cinque.
Talmente bello che Avo andò in confessionale piangendo e dicendo "Dove cazzo sono gli altri otto?".
E Dio rispose "Spiacente Avo, ma se provassi a creare altri individui, il prossimo mi verrebbe certamente fuori con tre culi, quindi è meglio che mi fermi a voi due, ne va delle vostre funzioni olfattive".
Edema ed Avo si ambientarono e cominciarono ad amare quella casa. E scoprirono i piaceri della tavola, e della carne, e del pesce.
Fin quando accadde l'inaspettato.
Un uomo nano e dal capello posticcio si era intrufolato nella casa.
Dio stesso che monitorava tutta la situazione minuto per minuto trasalì, poichè egli non l'aveva mai creato, nè tantomeno s'era mai lontanamente sognato di crearlo.
Questo tipetto aveva un sorriso a 82 denti e si avvicinava alla coppia con fare amichevole. I due pensarono ad uno scherzo del buon vecchio Dio, ma erano talmente ipnotizzati dai movimenti di quel tale, da non riuscire a raggiungere il confessionale per chiedere lumi.
Fin quando il nanetto non fu prossimo a loro e li salutò in strano modo:
"Cribbio! Buonashera cari Edema ed Avo!".
I due erano ancora vittime di quella ipnosi indotta dalla bianchezza innaturale dell'apparato dentario del nano e non riuscirono a proferir parola.
"Shono qui in mezzo a voi, per portarvi il mio verbo, il sostantivo ed anche il predicato nominale! Cribbio!".
Dio fece una risatina sotto i baffi della sua lunga barba bianca, poi tornò ad essere profondamente preoccupato.
Il nano intanto, con fare sornione, aveva puntato il dito verso un Sony LCD superFlat HD ready da 82 pollici che occupava gran parte di un muro nella casa della coppia.
"Shapete che con quello potreste vedere partite entushiashmanti di calcio con ben 22 giocatori, e gushtarvi degli ottimi pornazzi in ore notturne? Cosha ashpettate?"
Su questa battuta il nano scomparve in una nuvola di zolfo.
Avo fremeva dal desiderio di vedere donne nude anzichè i soliti edemi di Edema. Mentre Edema pensava a quei 22 giocatori di calcio tutti sgambati e muscolosi, ma soprattutto giovani. Entrambi guardarono contemporaneamente il telecomando con fare extra-voglioso e si ci tuffarono insieme. Sul loro goffo tentativo contemporaneo il telecomando si impennò per aria, e cadendo battè sul tasto dell'accensione.
E la televisione si accese sull'immagine di una certa signora De Filippica.
A quel punto si materializzò Dio dicendo:
"Ma dico. Potevate giocare a calcio, nuotare, strafogarvi di ogni possibile cibaria nonchè scopare come ricci... Ed avete preferito la buffa visione di quest'uomo dalla R moscia, e che ama vestirsi da donna?"
Poi aggiunse: "Oh scusate, non posso dire 'scopare come ricci', sostituitela con 'effettuare innumerevoli tentativi di procreazione' "
Ed infine: "E sarete costretti a farvi governare per un numero consistente di anni da quel nano dal capello posticcio ed a sopportarlo finchè morte non lo separi".

"Mi sembra il minimo" disse Avo ad Edema, mentre entrambi lasciavano tristamente la casha.
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lunedì, gennaio 12, 2009

Quanti CEO sono andati a Scuola?

Nell'immenso universo dello Spam possibile c'è sempre qualcosa che porta alla riflessione. Una delle mail che è riuscita a catturare la mia attenzione è quella che porta come subject "How many CEOs Went to School?".
Ossia "Quanti amministratori delegati sono andati a scuola?".
Il concetto è chiaro e lampante ed è riassunto nella prima riga della mail.
"Academic Qualifications available from prestigious NON-ACCREDITED universities".
Cioè detto in soldoni, qualifiche accademiche acquistabili da prestigiose università (NON ACCREDITATE). Il prestigio di tali università è proprio dato del fatto che esse possono dispensare, previo pagamento di cifre considerevoli, dell'ottima carta igienica (non accreditata anch'essa, non venite a cercare carta da culo Scottex, al più Finosoft).
"Are you getting turned down time and time again for the job of your dreams because you just don't have the right letters after your name?"
Non riesci a fare la scalata dei tuoi sogni solo perchè non hai una di quelle stupide siglette?
Beh. Per quello che mi riguarda la soluzione ideale l'ha già scoperta un noto umorista italiano, al secolo Achille Campanile, con la sua soluzione creativa.
Giusto per fare un esempio, io mi presenterei con un biglietto da visita con su scritto "Prof. Dot. Ing.", se poi qualcuno mi dovesse chiedere come sono diventato professore, io risponderei soltanto di essere Prof.essionale.
Ed anche Ing.egnoso. Sul Dot.ato lascerei una certa ambiguità di fondo, soprattutto se nel colloquio ad esaminare è una donna.
"Bachelors, Masters and PhD's available in your field!"
Perfetto, mi dia tre chili di lauree in Scienze della Comunicazione, un dottorato ed un master in "Filologia FotoRomanza".
"No examinations! No classes! No textbooks!"
Non affronti esami, non devi frequentare, non devi acquistare libri di testo, non devi saperne un cazzo di niente.
Se ti arrischi ad avere qualche nozione della laurea che vorresti possedere, non t'azzardare neanche a chiederlo quel foglio imbrattato.

Diventerai ben presto un allegro chirurgo che ausculta il cuore del paziente mettendo lo stetoscopio sui polmoni.
E sarai un ortopedico che crederà che le scapole non sono ossa, ma donne in cerca di uomini (come Facebook millanta da un po' di tempo nella pubblicità in foto).


Oppure diverrai uno straordinario architetto che progetta le case con i cessi sul soffitto, obbligando i clienti a defecazioni antigravitazionali.

Ma la mia idea per entrare nel business non è copiare il modello già usato basato sul concetto "se hai le tasche abbastanza piene, tantissima gente si offre di darti quelle qualifiche che la vita non ha potuto darti solo perchè mentre gli altri studiavano tu eri impegnato a far altro".

Vorrei capovolgere la logica.
Mi piacerebbe consegnare una vita da Amministratore Delegato a chi invece le qualifiche ce le ha, ma sta anni ed anni a fare il passacarte.
Il titolo della mail di spam che manderò a milioni di persone sarà:
"How many engineers became a CEO?"
E pagando una somma consistente ti verrà consegnato un ufficio che neanche i MegaDirettoriGalattici di Fantozziana memoria avrebbero mai concepito: piante tropicali con vera fauna della foresta amazzonica, segretarie condiscendenti e pronte a scene soft-lesbo a richiesta, poltrona idromassaggio con ipod onano incorporato.
Ed a mezza giornata un umile omino che entra dentro il tuo ufficio chiedendoti con riverenza una firma che segna l'avvio di attività di richiamo planetario (come la commercializzazione del gel per i peli pubici) e che esce dall'ufficio con un sottomesso "Signorsì sissignore" con una s sibilante da Gollum in carriera, e che ti ricorda un po' te stesso prima dell'acquisto del pacchetto "CEO.for.Ing".

Questo è puro spirito d'imprenditoria.
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