venerdì, dicembre 21, 2007

Storia di Natale

La facciata del palazzo era ridotta davvero male.
Urgeva l'intervento di un team attrezzato di operai che ridesse nuova vita a quell'edificio, un'estetista che levasse via i segni del tempo e gli ridesse il decoro che di certo meritava.
La ditta scelta per effettuare tale lavoro fece un preventivo per ventimila euro e due mesi di tempo, e l'offerta venne accettata. Gli operai della società erano forti e robusti e di provata esperienza.
Il capo vendite di tale ditta, che sapeva che il costo della propria manodopera giornaliera era assai elevato, capì che poteva risparmiare rivolgendosi ad una ditta più piccola, che per sopravvivere sul mercato forniva manodopera forse un po' più improvvisata, ma dai costi decisamente più bassi.
La seconda ditta fu felicissima di questa offerta, e per cinquemila euro il lavoro fu subappaltato. I suoi uomini, non proprio nerboruti o d'esperienza, ma animati da tanta voglia di lavorare eran già pronti ad iniziare.
Ma da lì a poco questa seconda ditta venne a conoscenza di una piccola aziendina, trovata sul locale "Mercatino" che offriva lavori di carpenteria a prezzi incredibilmente stracciati. Avvenne così l'incontro, e questa "aziendina", con grosso entusiasmo accettò per cinquecento euro di effettuare tutto il lavoro.
Qualche giorno dopo l'amministratore delegato (che era anche capo vendite, relazioni col pubbico, gestione risorse ed autista della società medesima) accompagnò un giovane stagista sino al palazzo.
Lo stagista era un tipo emaciato di nome Natale, braccia magroline, di quelli che se fossi un suo genitore lo faresti girare con una flebo costantemente attaccata all'avambraccio.
Il capo disse al ragazzo "Bene! Tu sei uno dei quei fortunati che comincia a lavorare da subito su un grande appalto! Hai una settimana abbondante per finire tutto, ragazzo. Va, e fatti valere!"

Di quel giovane ragazzo non si ebbe più alcuna traccia.
Da lì a poco l'amministratore delegato licenziò la segretaria, non accorgendosi che egli stesso era la segretaria, così l'azienda rimase senza dipendenti.
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sabato, novembre 10, 2007

Sparare sulla croce rossa

Ora verrò attaccato, lo so. Mi direte "è troppo facile", lo so.
Ma qualche sera fa ho avuto una piccola diatriba con chi sosteneva che Gigi D'Alessio fosse un poeta.
Che racconta con umiltà le piccole e le grandi realtà.
Che chi lo denigra non capisce nulla, e che lo fa a testa bassa e senza conoscere.
Io mi schermivo dicendo che quel poco che conoscevo non mi sembrava di eccelsa qualità.
(Anche qui verrò attaccato, chi mi conosce sa che non direi mai "il suo materiale non mi sembra di eccelsa qualità" ma piuttosto "ho avuto un regurgito di cagotto, coinciso con l'ascolto di un suo pezzo").
Però per poter criticare meglio dovevo avere qualcosa in più di "Besame siente como suena el corazon" o le prodezze della sua Anna Tatangelo ("Essere una donna non vuol dire riempire solo una minigonna", poi scoprendo inorridito che il testo è di Mogol).
Ok. Mi aiuto con google. Toh, ha pubblicato di recente una raccolta di ben quattro (!) cd.
E lì mi sono dovuto ricredere, stupido io. Meschino giudicante.
Innanzitutto alcuni dei titoli:

- Mon Amour
- Brividi d'amore
- Il primo amore non si scorda mai
- Quanti amori
- Quel che resta del mio amore
- L'amore che non c'è
- M'innamorerò sempre di te

Come si fa a denigrare un'artista che usa l'apostrofo rosa tre le parole Ti Ano (dopo tutti questi cuori avevo bisogno di citare il fondoschiena per par condicio) , con tanta straordinaria disinvoltura. Io ho già la pelle d'oca.
Però i momenti più alti si hanno in talune canzoni, ed io vorrei che li condivideste con me.

Può capitare
che a volte pensi che...
stai vivendo un grande Amore
...che non è..!
Sei convinto che...
sei innamorato, e invece sei..
solo preso dalla voglia che tu hai...!


Ho i brividi. Sembra il compendio di un possibile trattato di Alberoni intitolato "amore e sesso". Parole schiette, che vanno dritte al punto.
E poi altri momenti, alti, sublimi e sublimanti.

Se sei un essere normale
Senza fisico bestiale
Se non fai televisione
Del tuo mondo sei il campione


Dopo aver chiesto scusa alla mia amica per aver osar toccarle il suo artista preferito, spinto dalle onde creative di colui che è diventato il mio muso (musa uomo) ho messo su qualcosa anch'io.
Ovviamente non raggiungerà neanche un quarto delle vette poetiche del buon Gigi.

Con il cuore che hai spezzato,
meglio dire incaprettato,
Esco il pollo dal mio forno,
poi mi gusto un gran bel porno.


Non criticatemi, sarebbe come sparare sulla croce rossa.
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mercoledì, luglio 11, 2007

Moderni contrappassi

Non oserei mai bacchettare il vecchio Dante. Aveva già un bel daffare coi suoi gironi, ricchi di peccato ed avventori.
Ed ovviamente non avrebbe mai potuto contemplare tutte quelle tipologie umane che necessiterebbero realmente di una personalizzata legge del contrappasso. Non voglio aggiungere nè togliere nulla ai capolavori del sommo, ma vorrei semplicemente porre al pubblico vaglio alcune nuove categorie e suggerire possibili punizioni per i "trasgressori".

"Gli Urlatori" - Categoria alquanto fastidiosa a cui appartengono tutte quelle persone che: se sono a brevissima distanza da te parlano come se avessi una sordità conclamata, cui neanche Amplifon può porre rimedio. Se sono appena lontane non usano l'accortezza di avvicinarsi quei cinque-dieci metri che consentirebbero una cordiale comunicazione, ma ti urlano contro, infastidendo anche quei malcapitati che si trovano tra te e loro. Se sono a lunghissima distanza accade o' miracl': hanno una specie di amplificatore naturale incorporato che consente loro di comunicare nel raggio di chilometri. Potrebbero essere i primi, finalmente a non pagare più il canone telecom.
Punizione: Ruberei un pezzo del grande Albanese. Costretti per sempre al silenzio totale dovuto ad un blocco delle corde vocali, per poi riacquistare la facoltà di parlare, ma solo per pochi secondi, durante i quali saranno capaci di dire solo un cumulo enorme di minchiate.

"Gli Scavalcatori Di Fila" - Coloro i quali, a prescindere dai cartelli e dalla gente in coda, hanno la simpatica e concreta volontà di far espandere la fila in orizzontale anzichè in verticale . Ci sono i Grandi Furbi, che si recano alla cassa uno, su cui campeggia a chiare lettere il cartello "Cassa Chiusa", mentre alla cassa due ci sono stranamente ventisette persone in fila: spesso pensano di essere i grandi della situazione. O ancora quelli che si avvicinano al più stralunato chiedendo informazioni "ma è qui che si paga luce e gas? Sa è la prima volta che vengo, ho preso casa da poco" tentando poi di infilarvisi davanti.
Punizione: l'uomo in questione si ritrova con la vescica stracolma di urina e che non può rilasciare se non sedendosi su un Bagno Accreditato per Il Rilascio della Vescica. In attesa dietro la porta chiusa a chiave, aspetta per parecchi minuti poi tenta di chiedere spiegazioni a chi sta barricato dentro al bagno. Sorprendentemente il tizio risponde. E dice con esattezza: "Mi chiamo Mario. Ma tu puoi chiamarmi, il Pisciatore Eterno!"

"I Guidatori Di Merda" - Questi potrebbero essere rinchiusi dentro opportune sottocategorie. Potrebbe esserci il guidatore della domenica, ad esempio. Che ti taglia la strada come se fosse il padrone del mondo. E poi prosegue a 7 Km/h davanti a te, confermandoti che NON è il padrone del mondo, ma solo uno che ha preso la patente con i punti della Q8. L'unica cosa da fare è posteggiare la macchina, e sorpassarlo correndo a piedi.
Ma la vera punta di diamante di questa categoria è il corridore folle/succhiatore di code delle macchine altrui, a sproposito: colui il quale ti segnala in tangenziale nonostante le macchine siano rigidamente in fila e la possibilità di guadagnare un paio di posizioni non porta comunque a vincere il gran premio; o quello che fa lo slalom in città per guadagnare ventisette secondi ed arrivare al negozio di intimo per comprarsi le mutande nuove il più in fretta possibile.
Punizione: se l'uomo è un cultore dello sport, alla notte della finale mondiale, con l'Italia in gioco, si ritrova in un deserto ad un migliaio di chilometri dal primo televisore. L'unica mezzo di locomozione è un triciclo Peg Perego. A cui mancano solo due ruote.

To be continued (maybe).
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